Non esiste il lupo cattivo

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Ciao a tutti, come avevo accennato oggi si parla di lupi e del comportamento più consono da avere quando attraversiamo zone in cui è accertata la loro presenza. Tenete presente che, escluse Sicilia e Sardegna, il lupo è presente praticamente in ogni Regione italiana e l’unico pericolo realmente esistente non è lui, il lupone cattivo, bensì la nostra mancata conoscenza e la scarsità di informazioni sul suo comportamento.

1. Il lupo non ci considera una preda, i lupi imparano in fretta e non dimenticano anzi insegnano ai loro cuccioli tutto quello che è necessario sapere. Vero, quindi, che non siamo tra le sue prede ma siamo per lui dei portatori di cibo, una vera fonte di cibo facile da procurarsi. Quindi cosa facciamo? Semplice! Non sporchiamo, non gettiamo scatolette vuote o contenitori in genere di cibi consumati. Un esempio? Quando apriamo una scatoletta di tonno a casa scoliamo il tutto nel lavandino di casa. Ecco, il bosco non è il lavandino di casa e prima di “scolare” qualunque cosa facciamo una piccola buca nel terreno e dopo ricopriamo bene il tutto. Non gettiamo i recipienti ma conserviamoli in una busta. In questo modo eviteremo di diventare motivo di interesse per qualche giovane lupo (gli adulti sanno che tenersi lontano da noi aumenta le prospettive di vita).

2. Il web è pieno di filmati nei quali uomini con le camicie a

 

quadri da rude boscaiolo e dolci e zuccherose donnine accarezzano i lupi e sono accettate dal branco. Bene, in realtà sono persone esperte che dedicano la loro vita di pratica e di studi a questo splendido animale. Noi no. Pertanto se lasciamo di proposito qualcosa da mangiare siamo soltanto degli stolti incoscienti. Il lupo ha tutti i mezzi per procurarsi il cibo in natura e fare diversamente dà agli esemplari più giovani imput sbagliati.

3. Le prede del lupo sono guardinghe e madre natura ha dato loro i mezzi per sfuggire alla predazione. Primi fra tutti la corsa e la velocità; voltare la schiena ad un predatore e fuggire fa scattare il suo istinto predatorio. Dobbiamo, invece, sfruttare il dato di fatto che il lupo è (non mi stancherò mai di dirlo) un canide per cui un essere intelligente che grazie alle esperienze acquisite e a quelle tramandategli distingue perfettamente la differenza tra una preda (che corre e volta le spalle) ed un avversario temibile e pericoloso (noi uomini). Come ci comportiamo? Indietreggiamo lentamente, se abbiamo un bastone lo useremo per fare del rumore, se lo abbiamo (e dovremmo sempre averlo) useremo il fischietto mentre indietreggiamo sempre senza mollare lo sguardo. Qui una piccola chicca tutta “aria di bosco”: se abbiamo dei piccoli sacchetti di plastica, come quelli per la raccolta delle feci del nostro cane, gonfiamoli e facciamoli esplodere puntando il bastone verso il lupo. A lui sembrerà il colpo di un fucile e credetemi se vi dico che lo conosce bene, i lupi conoscono la pericolosità dei cacciatori e del loro bastone tuonante.

Esistono tre momenti particolarmente delicati dal punto di vista della sicurezza nell’indesiderato incontro con uno o più lupi. Il primo si verifica quando il nostro amico sta mangiando. Tenete presente che neppure a noi va di essere disturbati quando lo facciamo.  In questo caso il lupo in un primo momento si alzerà ma non abbandonerò la preda, l’istinto di proteggerla non lo spinge ad allontanarsi da lei ed è qui che dobbiamo approfittare per cambiare direzione. Il messaggio che dobbiamo lanciargli è che non siamo interessati al suo cibo e che, quindi, non esiste conflitto di interessi, cambieremo la direzione muovendo con il bastone il fogliame e, se necessario, dando qualche colpo sui tronchi circostanti fino ad allontanarci. Per il lupo significa che avete rinunciato alla sua preda e tornerà a mangiare. Se siete in due o più persone procedete lentamente spalla a spalla e decisi, se avete il cane con voi tenetelo al guinzaglio. Il nostro amico lupo non ha altro interesse se non mangiare quanto ha faticosamente cacciato.

La seconda situazione si verifica con l’incontro con uno o più cuccioli. I cuccioli sono il futuro del branco, rappresentano la sopravvivenza della specie, nulla viene lasciato al caso nel mondo dei lupi, solo la coppia dominante procrea ed il resto del branco accudisce e protegge i piccoli come una sola famiglia. Quando il branco è a caccia i cuccioli sono accuditi e controllati da zie e zii, può tuttavia accadere che uno dei piccoli briganti curiosi sfugga al controllo e si metta ad esplorare il mondo intorno alla sua tana. Ora lo sapete. Se dovesse accadere è sicuro che uno o due adulti stanno osservando quello che state facendo e si comporterà di conseguenza quindi ignorate i cuccioli e cambiate direzione. Anche questa volta il messaggio che dovete trasmettere è quello che non siete interessati a loro, indietreggiate ignorando il piccolo o i piccoli senza correre e senza voltare le spalle, facendo il giusto rumore. Saranno gli adulti a fare il resto e richiamare il lupetto.

Esiste anche la possibilità che tutto il branco sia formato solo da due elementi, il maschio e la femmina. In questo caso, specie in alcuni momenti di particolare necessità, sono costretti a lasciare i cuccioli da soli durante la caccia, soprattutto dove le prede sono di dimensioni più ragguardevoli (cervi e cinghiali). Non fatevi prendere dal desiderio di prenderli e toccarli e non fatevi seguire. Il lupo non ha l’istinto vendicativo come noi umani ma quando tornerà nella sua tana e non troverà i cuccioli seguirà le tracce e lo farà ad una velocità che neppure potete immaginare con il solo scopo di liberare il futuro della sua specie. Nulla di più semplice da fare: ignorateli.

La terza possibilità è in realtà la più improbabile. Tuttavia è accaduto che un escursionista sia suo malgrado entrato nell’area vitale di un branco che magari dopo un abbondante pasto sta riposando. In questo caso cercate davvero di sembrare più grossi e imponenti di quanto non siate realmente e se sarete convincenti con il maschio Alfa nessuno vi attaccherà. Indietreggiate sicuri ma senza fretta, non perdete di vista il branco e non girate le spalle fino a che non siete lontani dal luogo.

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Se invece sono previsti dei bivacchi portate attenzione a come tenete il cibo, non fate cumuli di tracce odorose ed invitanti, mettete i resti in una busta che porterete a casa, chiudetela bene. Un’altra accortezza è quella di segnare noi il territorio, non siamo cacciatori o scienziati che devono cancellare il loro odore per farsi accettare dal branco, al contrario il nostro odore li terrà lontani.

Qualcuno di voi, arrivato con la lettura fino a qui, potrebbe pensare che tutto sommato tutto questo non gli accadrà mai e questo è un bene. Ma se amate andare a funghi o castagne o più semplicemente adorate fare delle passeggiate nei boschi, essere a conoscenza di piccoli e semplici principi di comportamento può fare la differenza.

(Alcune immagini sono state prese da Google).

Antony

11 pensieri riguardo “Non esiste il lupo cattivo

  1. Bravo! In tutta Parma e provincia stanno rompendo i coglioni a manetta perchè, dicono, ci sono troppi lupi addirittura verso la pianura! E allora??? Come ti ho già scritto in precedenza io quassù sui monti ci convivo benissimo e mi fanno anche molta compagnia! Aggiungo che io li avvicino perchè sono un’etologa e anche la mia tesi di laurea era proprio sul loro linguaggio e comportamento. Chi non li conosce ne stia lontano, cosa che vale per tutti gli animali che non si conoscono, specie se sono selvatici ( anche i cervi possono attaccare e fare mooolto male!).W i lupi!!!

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  2. Io l’ho avuto un incontro ravvicinato, non nel bosco, ma in centro paese dove vivevo. Un’esperienza unica, per ben tre volte ci siamo “guardati”. Pagherei oro per rivederlo.

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