La dote più importante che dovrà avere il nostro amico è l’ubbidienza. Quando dico ubbidienza non pensate ad un cane robotizzato in stile soldato militare, dovrà venire da voi immediatamente quando lo chiamate. Può sembrare una cosa semplice e scontata ma non lo è, ho visto decine di “padroni” inseguire il proprio cane, fino a diventare cianotici, per strada, in un parco, in un bosco. Questa mancanza può causare grossi guai o trasformarsi in tragedia.
Se abbiamo un cane che ci fa fare sci nautico sul marciapiede non appena sente anche solo l’odore di un altro cane, beh o ci lavoriamo su insieme o dovremo rassegnarci a fare da soli le nostre escursioni.
Una domanda che mi viene posta frequentamente è: << Il mio cane ha tre anni, posso ancora addestrarlo? >> Smentiamo subito il concetto obsoleto che il cane impara solo quando è molto giovane, non confondiamo l’imprinting con l’educazione. Chi ha cambiato casa e tipologia di appartamento non avrà potuto fare a meno di notare che il cane ha imparato a riconoscere i nuovi spazi e a comportarsi in conseguenza del nuovo ambiente. Una cosa che faccio notare a chi si rivolge a me è che il cane non finisce mai di apprendere né in positivo e neppure in negativo, è come un bambino, spetta a noi far sì che assimili comportamenti che rendono serena e felice la sua convivenza con noi e con gli altri.
Mi sono allontanato da anni dalle tipologie di addestramento di stampo militare o prettamente sportivo, nulla da dire su tecniche e psicologie applicate in questi tipi di scuole. Il punto è che la maggioranza delle persone che decide di avere un quattro zampe in famiglia lo fa per godere della sua compagnia e l’esigenza principale è, appunto, la convivenza pacifica in casa e nell’ambiente in cui andrà a vivere. Un cane che deve essere trascinato o che trascina il suo proprietario durante una semplice passeggiata non potrà mai accompagnarci in un’escursione in campagna o per boschi e neppure ad una fiera o ad un aperitivo, ed il più delle volte non unicamente per colpa sua.
Antony